La Colonna di San Marco è tornata al suo antico splendore. La Famiglia Benetti ha restituito alla città di Verona uno degli scorci più belli di piazza delle Erbe. Un’opera di restauro durata 100 giorni, che ha visto all’opera le restauratrici Francesca Mariotto, Adele Trazzi, Cristina Morgani, Cinzia Pastorutti e Francesca Simoni. Un team tutto al femminile.
L’intervento, voluto dalla Famiglia Benetti e realizzato con il supporto di Rolex, ha permesso di ridare splendore a uno dei più bei monumenti cittadini. Eretta nel ‘salotto’ scaligero, la scultura marmorea è nota per il Leone alato che la sovrasta, con il Vangelo aperto e la scritta Pax. Un’operazione che è stata resa possibile grazie anche alla collaborazione del Comune di Verona e della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.
Ad affiancare la Famiglia Benetti, l’agenzia Taglianigruppoadv con il suo ufficio stampa ha seguito passo dopo passo la comunicazione giornalistica dell’intera opera di restauro, realizzando interviste e immagini per un video-racconto di tutto il lavoro, che verrà donato alla Città, assieme a una pubblicazione dedicata alla colonna.
La colonna fu eretta nel 1523 durante la dominazione veneziana e il prossimo anno ne ricorre il cinquecentenario. Nel 1797, a seguito dell’entrata dei francesi a Verona, i giacobini veronesi abbatterono il Leone, lasciando la colonna spoglia sia nel periodo dell’occupazione francese che austriaca. Successivamente all’annessione di Verona al Regno d’Italia, il 25 aprile 1886, in occasione delle celebrazioni della festa di San Marco, venne collocato un nuovo Leone alato in pietra bianca, con coda bassa e vangelo aperto con la scritta «Pax».